Si è svolto
martedì scorso il primo di quattro incontri promossi dal Circolo Camillo Medeot
all’interno del progetto Percorsi INformativi e dal titolo Percorsi verso l’integrazione
possibile e sostenibile degli immigrati - Tra
accoglienza e crisi di identità, che
ha affrontato in maniera oggettiva un tema tanto vivo e altrettanto sentito,
anche dal territorio isontino , quale quello dell’immigrazione. Sono intervenuti l’Avv. Podlipnik del
foro di Gorizia e l’Avv. Valentina Masotto. membro del CIR (Consiglio italiano
per i rifugiati) che unitamente alla Dott.ssa Federica Ricci della Caritas che è parte attiva del progetto di
integrazione Sprar e alla Dott.ssa Lydie Coulibaly
dell’Anolf , hanno illustrato prima sul piano legale e poi su quello operativo come viene
tutelato il diritto di asilo che è tra i diritti fondamentali dell’uomo
riconosciuti dalla nostra Costituzione. L’articolo 10, terzo comma, della
Costituzione Italiana prevede, infatti, che lo straniero, al quale sia impedito
nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla
Costituzione italiana, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica,
secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Si è cominciato dapprima ad inquadrare, grazie alla chiara e dettagliata
esposizione dei legali, quella che è la definizione di immigrati, rifugiati e richiedenti
asilo all’interno del sistema legislativo per poi addentrasi in quella che è
l’operatività sul nostro territorio. Ne
è emerso un quadro chiaro che ha sfatato i tanti miti e le altrettante banali
affermazioni che si sentono spesso sul tema, evidenziando come la condizione di
accoglienza risulti un dovere per gli stati che sono oggetto di questi flussi
immigratori e per i quali sono stanziati fondi ben determinati. Tra le tante cose che hanno colpito
gli intervenuti alcune in particolare paiono interessanti. Troppo spesso si afferma che ai richiedenti asilo lo Stato
italiano eroga direttamente ed individualmente 35 euro al giorno in cambio di
nulla e senza coinvolgimento alcuno in attività lavorative. Ebbene di queste
affermazioni, tanto superficialmente cavalcate anche dagli organi di
informazione, non hanno trovato riscontro nella lucida e chiara esposizione
degli esperti chiamati a svolgere attività esplicativa ed informativa in questa
serata. E’ stato
invece confermato che queste cifre vanno erogate agli operatori pubblici o
privati che sono incaricati a svolgere attività di emergenza per l’accoglienza
dei migranti. In quanto al tema del
contributo lavorativo, che si vorrebbe dai più prestato in cambio
dell’accoglienza, va rilevato che il dettato legislativo non prevede la
possibilità per i richiedenti asilo di svolgere alcuna attività lavorativa. Ecco che viene dunque alla luce un
quadro ben diverso da quello che ci viene da più parti prospettato e dal quale
scaturisce in tutta la sua triste e prorompente realtà la condizione di queste
persone, che, scappando da contesti di guerra e di miseria, cercano soltanto di
mettere in salvo se stessi e le proprie famiglie, illudendosi, talvolta anche,
di trovare da noi ben oltre quello che realmente troveranno, sospesi nel limbo
tra un già di tribolazione e sofferenza e un non ancora intriso di speranza ed
inquietudine per un futuro incerto e per una meta agognata e tanto sospirata ma
altrettanto esile. Drammi di vita
umana che si perpetuano in mezzo all’indifferenza della restante parte
dell’umanità incapace di accogliere, incapace di capire a volte ma non sempre.
Tanti, infatti, sono quelli che fortunatamente con spirito caritatevole tendono
le braccia ai più bisognosi per ridare dignità agli individui stessi e al genere umano tutto. Percorsi IN formativi continuerà il 26
novembre con la serata dal titolo Occupazione difficoltà economiche e misure a
sostegno del reddito – Diritto all’indipendenza e alla dignità dell’individuo
sempre alle ore tema tanto 18,00 Presso
la sala del Pastor Angelicus in via Rabatta 18 a Gorizia. sodalizio
Pensare Democratico
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